Perché Kairos
Gli antichi greci avevano due diversi modi di considerare il tempo: distinguevano l’aspetto quantitativo del tempo, chrònos, inteso come misurazione matematica e cronologica, dal tempo qualitativo o kairós (καιρος), attribuendo alla parola il significato di "momento supremo" o "momento giusto o opportuno" che consente il verificarsi, in quel determinato momento, di quei fatti i cui contenuti qualitativi corrispondono alla rispettiva qualità del tempo.
Più semplicemente, il termine Kairos rappresenta quindi "un tempo nel mezzo", un momento di un periodo di tempo indeterminato nel quale "qualcosa" di speciale accade.
La capacità di riconoscere quei momenti e la capacità di associare il tempo ad una precisa qualità, grazie al quale poterlo interpretare porta a considerare il momento iniziale di un accadimento come il più importante. Da qui la consapevolezza di dover cominciare un'attività nel "momento opportuno" (kairos), ossia corrispondente alla qualità del risultato che si desiderava ottenere.
Ma tra le numerose accezioni che il termine ha assunto nei vari campi, Kairos viene anche tradotto spesso come "occasione"mettendo insieme il concetto di azione e quello di tempo ed evidenziando quindi la necessità che un certo tipo di azioni debbano essere compiute "tempestivamente" escludendo qualsiasi possibilità di ritardo o esitazione.
Ed è proprio da questo ultimo concetto che siamo partiti per la definizione di un nome che potesse rappresentarci e che potesse focalizzare al meglio la nostra attività.
Arrivare al “momento giusto”, agire tempestivamente per dare sostegno alle aziende nei processi decisionali e, soprattutto, dare efficacia alle azioni per giungere al risultato.